SG5 – Sicurezza Agroalimentare

SG5Il settore agroalimentare è secondo in Italia per dimensione, subito dopo il metalmeccanico, e primo a livello europeo, seguito questa volta dal metalmeccanico. Il settore agroalimentare italiano é inoltre il terzo per fatturato nell’Unione Europea, dopo Francia e Germania. Questo settore si compone di filiere agroalimentari allineate su una moltitudine di attori che complessivamente occupano 2,5 milioni di addetti, rappresentando il motore economico e occupazionale più importante del Paese. L’obiettivo della sicurezza agroalimentare è di sviluppare e applicare sistemi atti a garantire l’integrità della filiera ed ad impedire la manipolazione e l’alterazione degli alimenti lungo la stessa. L’applicazione di sistemi tecnologicamente avanzati nel contesto agroalimentare permetterà un salto sistemico dell’efficacia e dell’efficienza del meccanismo di controllo pubblico (es. dogane, NAS, Istituti Ministeriali), nonché del sistema di autocontrollo delle imprese della filiera allo scopo di garantire il benessere del cittadino, oltre alla gestione rapida ed efficiente delle crisi alimentari con mitigazione del panico sociale e delle ripercussioni sulla competitività del Made in Italy sui mercati internazionali.

A tale fine è necessario prevenire le alterazioni indotte da un handling non autorizzato delle derrate, dal tampering degli imballi e delle confezioni lungo tutta la filiera, dall’importazione di materie prime non sicure e da quelle conseguenti al non corretto funzionamento di altre infrastrutture quali la rete elettrica, i trasporti e le telecomunicazioni. Di fondamentale importanza è anche la prevenzione e la gestione delle contaminazioni volontarie o di inquinamenti involontari con sostante chimiche, biologiche o radiologiche a livello della produzione primaria, come conseguenza di azioni di agroterrorismo, di incidenti industriali, di disastri naturali, di alterazioni climatiche, di calamità del territorio e di squilibri ecosistemici. Tali tecnologie e sistemi potranno servire anche a prevenire alterazioni volontarie e frodi di alimenti protetti da marchi ed indicazioni di origine, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini sia tramite la tutela delle filiere alimentari sia di tutelare il Made in Italy alimentare.

Le misure difensive da adottare riguardano lo sviluppo di tecnologie atte a sviluppare sistemi per identificare rapidamente (negli alimenti e non solo) la presenza di contaminanti introdotti volontariamente, per individuare precocemente organismi e microrganismi alieni in cibi, nell’acqua potabile o negli alimentari freschi o trasformati potenziali responsabili di pandemie vegetali, animali o umane, per quantificare la presenza di contaminanti biotici ed abiotici (es. tossine, patogeni umani, pesticidi, radionuclidi) negli alimenti, per prevenire incidenti e governare l’evento indesiderato verso il contenimento del danno e la minimizzazione dell’impatto, per applicare sistemi di tracciabilità e riconoscibilità lungo tutta la filiera e per evidenziare la manipolazione e/o di una non corretta conservazione del prodotto alimentare.

Per fronteggiare possibili problemi derivanti da attacchi terroristici o criminali alla filiera agroalimentare è necessario sostenere sì un sistema di controllo, che peraltro già esiste, ma è ancora più strategico per il Paese sviluppare strumenti tecnologici innovativi che permettano di mettere in sicurezza la filiera agroalimentare nel medio-lungo periodo, di dissuadere attentatori e prevenire atti di terrorismo, sabotaggio, criminalità e mitomania, di garantirne un funzionamento continuo nel tempo, e se il caso, di assicurare una mitigazione degli effetti, una gestione della crisi e un rapido recupero della funzionalità della filiera. Grazie ad un processo di consultazione con le imprese agroalimentari, i centri di ricerca e le università, nell’ambito della piattaforma SERIT, sono emersi diversi ambiti urgenti di ricerca che, se attivati, avrebbero grande impatto sulla security per il settore agroalimentare.

 

 

Sicurezza nel trasporto e nei sistemi di logistica avanzata degli alimenti

Le filiere agroalimentari utilizzano infrastrutture fisse e mobili per la produzione alimentare. Il trasporto e la distribuzione degli alimenti richiedono punti di immagazzinamento e smistamento, magazzini, porti, stazioni, e anche mezzi di trasporto diversi. Le filiere comprendono periodi di trasporto con distanze spesso rilevanti (es. frutta, carne, pesce dal Sud America all’Europa) da compiere con aerei, navi, treni, automezzi. Queste fasi costituiscono un punto estremamente critico per le possibilità di manipolazione e per il mantenimento della catena del freddo. In aggiunta, eventi geopolitici possono mettere a rischio la fluidità dei trasporti e la sicurezza del contenuto spesso deperibile. Sono quindi richieste nuove soluzioni per aumentare in modo relativamente poco costoso la sicurezza del trasporto, definita come “sicurezza intrinseca” in quanto garantita dal meccanismo stesso, piuttosto che imposta e controllata dall’esterno. L’obiettivo è di identificare e progettare nuove soluzioni a “sicurezza intrinseca” per sistemi mobili per alimenti e derrate, dotati di tecnologie innovative dedicate alla dissuasione dell’accesso al prodotto e con sistemi real-time di geolocalizzazione satellitare per l’identificazione e controllo delle unità logistiche.

 

Sensoristica e diagnostica per la determinazione rapida di contaminanti microbiologici, tossine, composti chimici e sostanze pericolose

La prevenzione dei rischi dovrebbe comprendere misure di monitoraggio e di allerta oltre che prevedere meccanismi in grado di rilevare i pericoli in tempo per prevenire l’attacco o contenere le conseguenze del disastro (detect-to-protect). I dispositivi di rilevamento dovrebbero essere in grado non solo di identificare gli agenti tossici, ma anche di dare l’allarme in caso di un loro ritrovamento/rilascio a livelli pericolosi, in modo da attuare tempestivamente adeguate misure correttive ed evitare l’allargamento del pericolo (detect-to-treat). Una piattaforma ideale per il rilevamento di sostanze chimiche e biologiche pericolose dovrebbe essere poco costosa e di facile uso, versatile (cioè adattabile ai vari sistemi di diagnosi chimica, biologica e nucleare per fronteggiare qualsiasi emergenza), multifunzionale (tale da integrare più processi di analisi in un unico dispositivo), di pronto impiego (portatile e automatizzata) e ad elevato flusso di analisi (high throughput). Dovrebbe inoltre avvalersi di sistemi diagnostici rapidi (misure in tempo reale), sensibili, selettivi, precisi e accurati, e tali da permettere l’analisi simultanea di più analiti (multiplexing) per un elevato numero di campioni. L’ obiettivo è applicazione di biotecnologie, nanotecnologie, e nuovi materiali per la realizzazione di nuovi sistemi sensoristici e di sistemi diagnostici avanzati e rapidi per il controllo e la gestione della sicurezza lungo tutta la filiera agroalimentare (campo/processi/prodotto).

 

Piattaforme ICT per il governo della sicurezza e dell’integrità di filiera

Quest’area di ricerca dovrà promuovere linee di ricerche in campi avanzati, come l’ICT avanzato, la sensoristica intelligente e le tecnologie satellitari per il controllo del territorio e dell’ambiente, in grado di generare innovazioni di processo e di prodotto atti a garantire una maggiore security alimentare in ogni fase della catena, partendo dal campo fino al momento del consumo, passando attraverso le fasi di trasformazione, confezionamento e distribuzione. Anche la lotta alle frodi rappresenterà un’area da esplorare al fine di trovare delle soluzioni di contrasto al fenomeno, la cui cifra, fornita dall’Italian Food Sounding, si attesta attorno ai 21 miliardi di dollari, circa dieci volte il valore reale delle esportazioni dall’Italia. Questo è indicatore di una forte richiesta da parte del mercato verso il prodotto Made in Italy, anche se privo di un adeguato supporto di garanzia di originalità e sicurezza da parte dei produttori. L’obiettivo è lo sviluppo di nuove piattaforme ICT dotate di avanzati sistemi micro- e nanotecnologici per il monitoraggio e controllo di rischi al fine di garantire l’integrità e l’autenticità delle filiere agroalimentari lungo tutte le fasi, con particolare riguardo alla prevenzione dei punti di rottura della filiera e alla loro vulnerabilità per azioni dirette e indirette.

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